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Il trattamento chirurgico mini-invasivo della fibrillazione atriale​​ è di notevole importanza in quanto ha come obiettivo principale non solo il ripristino del normale ritmo​​ cardiaco ma anche la riduzione-eliminazione delle complicanze tromboemboliche che tale aritmia comporta.. La American Heart Association consiglia un trattamento della patologia indipendentemente dalla percezione dei sintomi da parte del paziente o meno.​​ 

Quando sia la terapia farmacologica che l’ ablazione transcatetere si sono dimostrati inefficaci nel controllo del ritmo o della frequenza, in presenza di importanti sintomi invalidanti, ​​ trova indicazione  ​​​​ l’ ablazione chirurgica con la chiusura concomitante dell’auricola sinistra .

 

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Il trattamento chirurgico Ibrido mini-invasivo della fibrillazione atriale​​ rappresenta una delle nuove frontiere della chirurgia delle aritmie cardiache, che ci permette di offrire, insieme al cardiologo-elettrofisiologo, soluzioni ​​ ottimali con percentuali di riuscita superiori, rispetto al passato.

Attraverso una piccola incisione di 4cm dell’ emitorace di destra (​​ mini-toracotomia destra​​ ) ​​ si introduce un catetere ablatore che, dopo avere circondato le vene polmonari, ci permette di eseguire l’ ablazione epicardica chirurgica​​ con una erogazione di energia a radiofrequenza, interrompendo cosi di fatto le linee di comunicazione con i foci patologici responsabili dell’ insorgenza di tale aritmia.; ​​ il tutto sotto lo stretto controllo da parte dell’ equipe cardioologica-elettrofisiologica che garantisce l’ ottimale riuscita dell’ intervento.​​ 

Tale procedura mini-invasiva viene eseguita​​ a cuore battente e senza la necessità della circolazione extracorporea

 

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L’ approccio chirurgico mini-invasivo garantisce il minor trauma possibile, ed una più rapida ripresa post-operatoria.

Le nuove tecniche ablative mini-invasive, la migliore conoscenza dei​​ fattori eziopatogenetici alla base dell’ insorgenza della fibrillazione atriale, e l’ avvento di nuove terapie farmacologiche ci dà oggi la possibilità di trattare con successo la maggior parte dei pazienti affetti da questo tipo di aritmia, riducendo al minimo il rischio dell’ intervento chirurgico e​​ migliorando notevolmente la qualità della vita dei pazienti.