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Una delle patologie più frequenti, e di grande interesse scientifico è la patologia della valvola mitrale, che può risultare insufficiente o stenotica. Il trattamento di tale patologia​​ consiste nella​​ riparazione della valvola nativa, oppure quando questo non è possibile, nella sostituzione della valvola malfunzionante con una protesi valvolare ( biologica o meccanica ).

La tipologia dell’ intervento da eseguire, plastica ricostruttiva o sostituzione, è​​ in relazione con la eziopatogenesi della patologia valvolare mitralica, e va pianificato attentamente con specifici esami preoperatori ( come l’ Ecocardiografia 3D ) che guidano le scelte chirurgiche.

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Anche il tipo di ricostruzione dell’ apparato valvolare mitralico è in relazione alla tipologia di lesione della valvola malfunzionante.

Lo sviluppo delle nostre conoscenze sull’ eziopatogenesi dell’ insufficienza mitralica, unito al progresso delle tecniche chirurgiche e della bioingegneria ci permetto oggi di eseguire complessi interventi riparativi sulla valvola mitrale ​​ con ottimi risultati a breve e ​​ a lungo termine.​​ 

Gli interventi riparativi sulla valvola mitrale, più frequentemente eseguiti sono :

  • Annuloplastica valvolare mitralica​​ : consiste​​ nel posizionamento di un anello valvolare, specifico in base alla eziopatogenesi, ​​ in corrispondenza dell’ annelo della valvola mitralica, che viene fissato attraverso una serie di suture. Tale anello ha il compito di ripristinare sia la forma che le dimensione dell’ anello valvolare nativo, la cui dilatazione risulta essere molto spesso una delle cause principali dell’ insufficienza mitralica.

 

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  • Resezione della parte prolassante di uno o di entrambi i lembi valvolari mitralici : ​​ questa tecnica ha come​​ obiettivo il ripristino – attraverso una resezione, ossia un taglio ed asportazione, triangolare o quadrangolare di parte del lembo mitralico prolassante - della normale geometria, anatomia e​​ dimensioni di uno o di entrambi i lembi mitralici che possono risultare prolassanti con conseguente presenza di tessuto in eccesso.

 

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  • Impianto di corde tendinee​​ :​​ nei casi in cui l'insufficienza è determinata dall'alterazione di una o più corde tendinee – strutture fondamentali dell’ apparato sottovalvolare mitralico per il corretto funzionamento della valvola -​​ l'intervento riparativo prevede l'accorciamento, l'allungamento o la loro sostituzione con corde artificiali in GoreTex che vengono impiantate con fili di sutura da una parte ​​ sul muscolo papillare e dall’ altra sul margine libero del lembo valvolare .

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  • Edge to edge​​ : ​​ ​​ tale tecnica prevede la sutura diretta dei due lembi mitralici per impedirne un movimento eccessivo garantendone la continenza​​ mediante ​​ la creazione di un doppio orifizio oppure​​ attraverso ​​ la sutura delle commissure valvolari.

 

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Nei casi in cui le ​​ lesioni della valvola mitrale, e la eziopatogenesi della patologia valvolare rendono impossibile l’ intervento di riparazione valvolare, ​​ si procede con la sostituzione della valvola mitralica malfunzionante.

La sostituzione chirurgica della valvola mitralica​​ è un intervento che consiste nell’ asportazione della valvola mitralica nativa malfunzionante e la sua sostituzione con una protesi valvolare biologica, o meccanica normofunzionante che viene fissata in corrispondenza dell’anello valvolare mitralico ​​ attraverso dei fili di sutura.​​ 

La scelta del tipo di protesi valvolare da utilizzare, ossia biologica o meccanica, dipende sia dalle caratteristiche del paziente che da una serie​​ di fattori quali l’ aspettativa di vita, la presenza o meno di comorbidita,  ​​​​ la qualità e la tipologia di vita di ogni singolo paziente, la durata media di ogni tipo di protesi, ed è un processo determinante per garantire il miglior risultato possibile a​​ distanza per ogni singolo caso

 

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Sia l’ intervento di riparazione che quello di sostituzione della valvola mitrale  ​​​​ può essere eseguito per via sternotomica, ” tradizionale “, oppure  ​​​​ attraverso due tecniche chirurgiche ​​ mini-invasive che evitano l’ apertura totale dello sterno, riducendo cosi il trauma chirurgico e le complicanze post-operatorie legate alla sternotomia totale.​​ 

Le procedure chirurgiche mini-invasive ​​ oggi a nostra disposizione si distinguono in :

mini-toracotomia destra, ossia un’ incisione di 4-5 cm in corrispondenza dell’ emitorace di destra ​​ che ci permette di avere un’ ottima visuale della valvola mitralica.

mini-sternotomia, ossia una piccola ​​ incisione centrale di 4cm con apertura solo parziale dello sterno​​ 

 

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