DIFETTI INTERATRIALI ( DIA )
Definizione
Si tratta di una cardiopatia congenita ( malformazione presente già alla nascita ) caratterizzata della presenza a livello del setto interatriale, la parete che separa i due atri ( destro e sinistro ), di una comunicazione/foro che comporta il passaggio di sangue, in quantità dipendente dalle dimensioni del difetto stesso, dall’atrio sinistro all’atrio destro; si tratta di sangue già ossigenato che viene reindirizzato nuovamente ed inutilmente ai polmoni, dove arriva così una quantità di sangue superiore al normale.
Il difetto interatriale può manifestarsi in forma isolata oppure associato ad altre patologie cardiache, come ad esempio il difetto interventricolare, la stenosi valvolare aortica, il ritorno venoso anomalo polmonare parziale, il dotto di Botallo pervio ed alcune cardiopatie complesse.
I difetti interatriali vengono normalmente classificati in ragione della posizione del difetto nel setto interatriale come segue :
Ostium secundum: il difetto si trova nella parte centrale (fossa ovale) del setto interatriale; è il più comune tra tutti i difetti interatriali, con un’incidenza di circa l’80%. Questo tipo di DIA si presenta nel 10% dei casi associato ad altre cardiopatie congenite. Neonati e bambini sono in molti casi completamente asintomatici, e la diagnosi del difetto avviene soltanto in età scolare o successivamente. Circa il 20% di questo tipo di difetto interatriale tende a chiudersi spontaneamente nel corso del primo anno di vita;
Ostium primum: il difetto è localizzato nella parte più bassa del setto interatriale. Frequentemente a questo difetto sono associate disfunzioni delle valvole cardiache (in particolare la valvola mitrale). Diversamente dall’ Ostium secundum, i sintomi clinici della presenza della pervietà interatriale sono riscontrabili in epoca precoce. Non vi sono in genere possibilità di chiusura spontanea del difetto, per la quale è necessario ricorrere alla correzione chirurgica.